sabato 20 novembre 2010

Polsi di naufragio:
i tuoi movimenti compongono
sulla mia mano
rossi spasmi di assembramenti stellari. Sciolgo il segreto
senza segreto nella sala
tifonica

mettendo a nudo l’azzurra
velatura della tua testa –
scambiando il semprevivo remigante
con l’osso uscito dal muro, con il muggito
disincarnato.

domenica 14 novembre 2010

Si fermava d’improvviso
nell’ascolto
della donna larvale.
Sul soffitto infiorato il guanto di crine è una mandibola
per i tralicci, i suoi continenti ruotano
sotto l’orizzonte
e tu cadi in possesso del braccio
disteso in viaggio aureolato. Fermento del rivo

nel trapasso
sulla lingua a colori-radice,
unica fatale lucidità.

sabato 13 novembre 2010

Radiano

le cicatrici-ragnatele intorno alla
creatura concentrica 
svolata da un miracolo 
allagato.
Il sogno delle linee ad alta tensione attraversa
la veglia selciata
in un balenìo di foreste.

Ombre chiare
scendono silenziose nella forra della 
memoria.
In margine al delirio
affondavi in confluenze-miracoli
setacciando
detriti di luce, luce di 
secoli fa, quando spirai nel tuo viridario notturno stringendo
l’Immagine senza immagine
del gelido
tracciato danzante.

Qui, nello spazio
restante dove crescono ancora
le radici lumin-

arie, il pranzo rovesciato si trasforma in una
fitta pioggia dalle bianche
impronte.

giovedì 11 novembre 2010

L’occhio della
costruzione
di vetro-antiparte vede
oltre le tue spalle albate: è il tempo della tua nascita
nei cortili dalla coda d’oro.
Perciò dormi,

dormi tra le pagine scalze del libro 
senza storia.

sabato 6 novembre 2010

Vestiboli rocciosi
agitati allattati
dalla colombaia plasmata
nell’ingeminato groviglio. Tremi
allevando i fulmini.

Crateri sanatori lampeggianti
nel sonno necessario,
in una esecuzione
esacerbata
là ove sarai ricamato
di squame, lungo l’asse del
veleno.
Esecrabile d'altre rive: 
i fuochi rapidi dilavano il tuo abito da cono d'ombra, 
margine ligneo 
sfavillante – occhio polare.